tempo corto_2024

tempo corto_2024
Una foto digitale immortala qualcuno che tiene in mano una polaroid raffigurante se stesso. In entrambi gli scatti vediamo lo stesso volto, gli stessi abiti o gli stessi corpi nudi e la stessa location.
I pochi istanti che separano i due scatti fanno di essi una matrioska, una casa degli specchi, una macchina
del tempo. Di un tempo corto si direbbe, a celebrare
la rottura degli schemi apportata nella fotografia
di oggi dal digitale e di allora dalla polaroid
che ha dato all’umanità per prima l’immediatezza
del ritorno dell’immagine.
Poco conta a questo punto, se vogliamo,
il soggetto doppiamente ritratto nelle foto. Quali e di chi siano quei volti, quegli abiti, quei corpi nudi e quella location. Seppur possiamo intuire di essere in un mondo in cui il voyeurismo fa parte del gioco, l’autore dello scatto finale, ci porta ben più lontani dello spiare tra la carne, l’erotismo, i giochi sessuali e gli stati d’animo, mentre con devozione celebra ancora una volta con quest’opera un brano importante della storia della fotografia.

Una foto digitale immortala qualcuno che tiene in mano una polaroid raffigurante se stesso. In entrambi gli scatti vediamo lo stesso volto, gli stessi abiti o gli stessi corpi nudi e la stessa location.I pochi istanti che separano i due scatti fanno di essi una matrioska, una casa degli specchi, una macchina del tempo. Di un tempo corto si direbbe, a celebrare la rottura degli schemi apportata nella fotografia di oggi dal digitale e di allora dalla polaroid che ha dato all’umanità per prima l’immediatezza del ritorno dell’immagine.Poco conta a questo punto, se vogliamo, il soggetto doppiamente ritratto nelle foto. Quali e di chi siano quei volti, quegli abiti, quei corpi nudi e quella location. Seppur possiamo intuire di essere in un mondo in cui il voyeurismo fa parte del gioco, l’autore dello scatto finale, ci porta ben più lontani dello spiare tra la carne, l’erotismo, i giochi sessuali e gli stati d’animo, mentre con devozione celebra ancora una volta con quest’opera un brano importante della storia della fotografia.

Claudia Avventi